Lanterna di Genova

Lanterna di Genova

Ubicazione

Circoscrizione: Ponente

Indirizzo: Via alla Rampa della Lanterna

Telefono: 010/910001

Indirizzo web: www.liguri.org/lanterna/ - www.muvita.it

Email: lanterna@muvita.it

 

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Notizie Storiche

Lanterna e Piazzale sottostante

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Lanterna e Piazzale sottostante

Secolo: metà del XII sec. Frazione di secolo: prima metà del XII secolo.

Data: 1128

Utilizzazioni: Segnalazione per le navi in avvicinamento al porto.

Attività (uso attuale): Faro e Museo.

Uso storico: Faro e nel 1400 la Torre divenne anche prigione per 5 anni per il Re di Cipro, Giacomo di Lusignano e sua moglie.

 

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Annotazioni/Descrizione

La Lanterna sorse sulla collina di Promontorio, rasa al suolo per dare spazio ad un’enorme piazzale usato per scopi urbani e portuali. Dopo l’inaugurazione del 1128 vi fu la guerra tra Guelfi e Ghibellini, avvenuta nel 1318, durante la quale quest’ultimi arrecarono gravi danni alla Torre. Nel 1321 vi fu il primo consolidamento e in più venne scavato un fossato per una migliore difesa. La prima lanterna venne installata nel 1326, alimentata ad olio d’oliva per aiutare le navi ad aver accesso al porto. Nel 1340 fu dipinto lo stemma della città e nel 1405 i sacerdoti, guardiani della Lanterna, posero sulla cupola una croce e un pesce di metallo dorato, simbolo della cristianità. Fu profondamente danneggiata, nel 1500, da un incendio causato dai colpi di cannone lanciati dai Genovesi contro i dominatori francesi e trent’anni dopo venne ricostruita come appare oggi. In seguito ad un fulmine, caduto nel 1602, che demolì la parte merlata della torre superiore, l’anno seguente alla base di quest’ultima venne murata una targa in marmo,esistente tutt’oggi, con scritto: “ Jesus Christus rex venit in pace et Deus Homo factus est”. Traduzione: Gesu Cristo Re viene in pace e da Dio si è fatto uomo. Nell’ anno 1692 si ebbe la ricostruzione della vetrata della cupola, distrutta da un bombardamento avvenuto nel 1684 voluto dall’ammiraglio francese Seignelai su comando del Re Luigi XIV. Al 1778 risale la costruzione di un’ impianto antifulmine e nel 1840 venne installato un nuovo impianto d’illuminazione basato su un’ottica rotante su carro a ruote con lente di Fresnel, acceso per la prima volta il 15 gennaio del 1841. A fine ‘800 l’impianto illuminario venne modificato per aumentare la portata e nel recente 1936 si ebbe il passaggio alla elettrificazione moderna. La sua luce si propaga fino a 36 miglia marine ed è prodotta da una lampada da 1000 watts.

Per aumentare l’interesse pubblico, la Provincia di Genova optò di utilizzare le fortificazioni sabaude (del 1830 circa) che si trovano alla base del monumento; al loro interno si trova un museo caratteristico, in quanto contiene “leggende”, racconti e testimonianze di Genova, della Provincia e ha lo scopo di restituire il “ vecchio” fascino di una Genova in bianco e nero. Consta di otto ore di filmati "pillola", gestiti da computer che consentono una visione su oltre quaranta schermi distribuiti nelle varie sale.

Particolare della Lanterna

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Particolare della Lanterna

Attualmente il Faro è coordinato completamente dal Comando di Zona Fari della Marina Militare con sede a La Spezia e oggi è curato da Angelo De Caro, suo custode da anni. Il suo incarico principale è rimasto solo quello di controllare che tutto funzioni come deve e che la Lanterna brilli il più lontano possibile, per far risplendere la sua magnificenza nel cuore di tutti i marinai.

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Note

  • 77 m altezza complessiva della Lanterna
  • 365 gradini della Lanterna sino alla sommità
  • 172 gradini della Lanterna sino alla prima terrazza
  • 177 m altezza complessiva dal livello del mare sino alla sommità
  • 7.05 m altezza della cupola luminosa

 

  • COMMITTENTE: Doge Andrea Centurione
  • FINANZIATORE: Banca di San Giorgio
  • ARCHITETTO: Ignoto. Si scrive che i possibili collaboratori siano stati Francesco da Gundria e Giovanni Maria Olgiati.
  • SALE del MUSEO: Una sezione del Museo della Lanterna, è dedicata alle testimonianze su Genova: documentari su abitazioni, ristoranti o alberghi genovesi, locande, il porto, la città sabauda e quella di oggi, ma soprattutto la città raccontata dai genovesi.

Un’altra sezione è poi dedicata ai fari; vengono presentati meccanismi di rotazione di fari, lenti “di Fresnel”, e quello che il visitatore, non avendo accesso alla sommità del Faro, non può osservare realmente della parte tecnologica. Una terza sezione è chiamata le “Sale dei cannoni”, riservate solo all’uso e alla funzione dei fari navali e al segnalamento in mare.

  • 1996: apertura della Lanterna al pubblico
  • 2001: ricostruzione della passeggiata e delle aree sottostanti
  • 2004: nuovo recupero di tali aree, rimessa a nuovo la pavimentazione originaria a “ risseu”, ciottolo di mare e l’apertura al pubblico del Museo nelle fortificazioni sabaude.

Immagine:Vista lanterna.jpg

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Bibliografia

  • Descrizione di Genova e del Genovesato. Vol.3. Pag 260.Lorenzo Pareto.
  • La Lanterna, storie e leggende del Faro più famoso del mondo", editrice "il Golfo", 2000
  • Vivere Genova e il suo centro storico. Sette itinerari per conoscere la Superba. Vittorio Sirianni. Editore De Ferrari.
Ultimo aggiornamento 26 Ottobre 2022